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L’acido α-linolenico nella prevenzione delle alterazioni cardiache da eccesso di stimolazione β-adrenergica. Responsabile prof Raffaella Rastaldo

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Anno accademico 2018/2019

Docente
Prof. Raffaella Rastaldo (Coordinatore)
Corso di studi
Programma MD-PhD della Scuola di Medicina
Tipologia
teorico-pratico
Modalità di erogazione
Frequenza di laboratori e/o reparti
Lingua di insegnamento
Italiano/Inglese
Modalità di frequenza
Obbligatoria
Tipologia d'esame
Prova pratica
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Sommario insegnamento

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Attività di supporto

Collaboratori: Anna Folino, Gianni Losano, Paolo Di Nardo

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Programma

Il corso intende fornire le competenze scientifiche e tecniche sulla fibrosi miocardica e sull'ipertrofia dei cardiomiociti presenti in varie malattie cardiovascolari, quali lo scompenso cardiaco, l'ipertrofia ventricolare di varia origine, l'ipertensione e l'infarto. Anche un'eccessiva attivazione b-adrenergica del cuore può essere causa di fibrosi e ipertrofia. E' degno di nota il fatto che l'insufficienza cardiaca può essere aggravata dall'accentuazione della scarica simpatica che l'accompagna a causa della ridotta stimolazione dei barorecettori.
Nel corso si studieranno nel modello animale (ratto) le pathway che portano alla fibrosi e all'ipertrofia indotte dal trattamento con un b-agonista quale l'isoproterenolo. In particolare si valuterà la possibilità di impedire la formazione di fibrosi e ipertrofia cardiache mediante la somministrazione di diete ricche in acido a-linolenico (ALA), il quale oltre ad essere di per sé un acido grasso del tipo w3, è il precursore degli acidi w3 contenuti dell'olio di pesce (EPA, DHE). Diete ricche di ALA hanno già dimostrato di ridurre l'incidenza di malattie cardiovascolari.
Il corso fornirà competenze di ricerca di base (Western blotting; ELISA; PCR; immunoistochimica, valutazioni emodinamiche mediante ecocardiografia) che i partecipanti impareranno a gestire per finalizzarle alla formulazione di nuovi protocolli. Alla fine del corso lo studente non solo acquisirà conoscenze dettagliate sui passaggi che da fattori di natura fisica, chimica e di biologia molecolare, possono provocare fibrosi e ipertrofia del cuore, ma dovrà essere anche in grado di progettare ricerche di livello avanzato che permettano di interpretare la situazione emodinamica e clinica di pazienti cardiopatici sulle basi della biologia molecolare.

Testi consigliati e bibliografia



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Note

  • Progetto del corso: Malattie cardio-vascolari: basi molecolari per la medicina traslazionale
  • Qualificazione scientifica del coordinatore: Pubblicazioni della prof. Rastaldo su PubMed 
  • Struttura in cui si svolge attività di ricerca: Dipartimento di Scienza Cliniche e Biologiche – Facoltà di Medicina e Chirurgia "San Luigi Gonzaga" – Laboratorio di Fisiologia – Orbassano
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Ultimo aggiornamento: 24/10/2019 12:45
Location: https://www.medicina-mdphd.unito.it/robots.html
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